C’è un uomo da qualche parte in Italia che passa il suo tempo a trasformare in immagini cose che non lo sono. Quest’uomo si chiama Giuseppe Conzo, è napoletano (sti lavativi ed incivili dei napoletani) anche se vive in provincia di Roma.

Cosa ha fatto Giuseppe (mi permetto di chiamarlo per nome per immediata e sincera simpatia)? Giuseppe fa parte di un gruppo PACA_Rosetta67P, gestito da Padma Yanamandra-Fisher (Senior Research Scientist, Space Science Institute), che unisce scienziati e appassionati che collaborano in supporto alla missione “giornalisticamente chiamata Rosetta”. La missione per intenderci è quella che ha come obbiettivo lo studio della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko tramite l’invio di apposita sonda.

A Giuseppe quindi hanno passato un po’ di “non immagini” (dati informatizzati raccolti da un occhio non umano) e gli hanno detto (immagino io): facci qualche cosa che gli uomini possano vedere.

Giuseppe si è messo li con le sue capacità ingegneristiche e la sua “passione astrofila” e ha tirato fuori cose (immagini) che noi potessimo vedere.

Fino ad un momento prima che queste immagini si materializzassero sullo schermo del suo computer di fatto la cometa in questione non esisteva (se vi va leggete in proposito il mio post del 15 febbraio). Giuseppe ci ha regalato, ha regalato a noi uomini un pezzo di universo. Un altro pezzo da percepire, sul quale riflettere, da contemplare.

Questo post per ringraziare Giuseppe del dono di inestimabile valore che ha voluto farci.

9 pensieri su “Vedere per riflettere, riflettere per contemplare

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