Zaccheo, il mio Adorato, è una persona semplice. E’ da sempre così. Da piccolo, durante i suoi momenti di “introspettivo silenzio”, tendevamo ad attribuirgli chissà quale pensiero profondo per poi scoprire che era concentrato magari sulle cose più banali ed insignificanti. Eppure la sua semplicità è fertile. Lo conduce quasi naturalmente verso una sintesi verbale che spesso risulta illuminante fino a sconfinare nella poesia (che è essa stessa prima di tutto sintesi).

Chi ci conosce sa che Zaccheo è da otto mesi in Finlandia per il suo quarto anno di liceo. Ne mancano due al ritorno. Si trova già in quella fase che io chiamo “effetto Contea”. Per gli amanti di Tolkien e del “Signore degli Anelli” si tratta di quella situazione interiore che segue il momento in cui Gandalf ha detto a Frodo che dovrà partire per un lungo viaggio abbandonando la Contea chissà per quanto tempo e Frodo si aggira per la Contea percependola in tutta la sua bellezza e dolcezza proprio perché presto la perderà. Immagino che sia quello che Zaccheo viva in questo momento. Poi, l’altro giorno ci ha scritto Madre (la meravigliosa famiglia finlandese nella quale Zaccheo è capitato è composta, anche per noi a questo punto, da: Madre, Padre, Fratello 1, Fratello 2, Fratello 3, Fratello 4 e Sorella1…e questi si sono accollati anche il Fratello Siciliano 5!!!). Madre commossa ci ha scritto una cosa che ha detto Zaccheo. Noi non eravamo lì naturalmente ma io conosco talmente bene il mio Adorato che mi sento, senza timore di romanzarla troppo, di descrivere la scena. Dovevano essere tutti al completo a tavola con Zaccheo come sempre a testa bassa e molto concentrato sul cibo. Poi Madre ha fatto una domanda (suppongo in inglese anche se a questo punto Zaccheo parla molto bene anche il finlandese): “Sakke (è così che lo chiamano) adesso che il tuo periodo qui sta per finire, che questa esperienza sta per concludersi, voglio chiederti cosa della Finlandia ti è piaciuto di più”. Ripeto, io non ero lì, ma riesco ad immaginare con precisione la scena. Immagino che il mio Adorato abbia interrotto per un attimo di mangiare, poi ha sollevato piano la testa, ha guardato tutti i fratelli, Padre, ha guardato Madre e ha detto “voi”. Ha chinato il capo e ha continuato a mangiare.

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