Sospeso fra il mattino e la sera
rimonto ogni giorno
quel sentiero scosceso
che mi conduce ai cancelli dell’alba.
Insieme a lui la mia vita,
ogni giorno, a rimontare provo
e conto i passi che mi separano
dall’incontro nuovo con il mio noce
che su quel sentiero cresce.
A voce bassa un colloquio intimo e privato
con lui intrattengo, ogni giorno.
È un reato parlare con un albero?
Con un albero che ho piantato
contro ogni evidenza agronomica,
contro il tempo, verso la speranza?
Se non è abbastanza
sappiate che si tratta
di una conversazione esigua,
di un discorso a tutti celato,
di una frase breve:
“sei cresciuto” gli dico, ogni giorno,
“proprio come ti avevo immaginato”.