Sarò un uomo buono
quando farò sogni semplici.
Complici notti serene,
senza sonoro,
sarà un lavoro
concluso per tempo
e senza fretta
e il frutto:
un oggetto solido,
duro.
Sarà il sogno di un muro
sul quale si arrampica
l’edera,
sarà una sera
senza parole
ma piena di luce.
Sarà il sogno
di una formica
che attraversa un vetro
coperto di gocce,
sarà uno spazio aperto
verde d’erba
e voci di bambini lontane.
Saranno sogni semplici
senza parole:
il suono leggero
della pioggia sugli alberi,
una foglia il cui volo
seguirò fino a terra,
l’eco di un tuono,
un odore perduto.
Allora finalmente
sarò un uomo buono.