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Grazie
Tre anni dopo
Per una notte sola
Ricordi abbastanza
In egual misura
Ho sgranato per una vita
i grani di un rosario
come fossero i gradini
di una scala da ripercorrere
ogni mattina uguale.
Al pianerottolo:
la metà di una preghiera,
al piano: un amen.
Alla fine della salita,
all’inizio del travaglio,
ho trovato sempre
issopo profumato
per mondarmi
e dohan dorato
per i miei bisogni,
offerti entrambi
in egual misura.
In terra piana
Ché il tempo è poco
e la vita breve
come fosse un gioco
quello che si deve
fare e non sapere.
Cosa resta in dietro,
cosa si offre avanti,
dei frammenti il vetro,
dei mattini i canti.
Coltivare e dare
al bisogno un pane,
all’amore un letto,
non promesse vane,
solo: “ti prometto”.
La preghiera a sera
da il tramonto in dono,
suona una campana:
“che il tuo spirito buono
mi guidi in terra piana”.
Ossimoro
Un lavoro quotidiano
che non ammette distrazioni.
Le ragioni del cuore
che corrispondono perfettamente
alla ics del tuo tesoro.
Il sigillo impresso sulla fronte,
sui palmi delle mani,
sulla mente.
E camminare fra coloro
che compongono un altro disegno,
andare fra la gente.
L’amore travolgente
è solo un ossimoro.
I fiori del pelargonio
I fiori del pelargonio
si riflettevano sullo sportello
mentre andavi a lavorare.
Ed era bello vedere
quella dissolvenza
sulla vernice grigia dell’auto.
Era bello cogliere
l’essenza di un distacco
in quei colori così accesi
mortificati da tanto grigiore.
Le ore passeranno
e saranno ore di tregua
belle come tutte le tregue
che il momento ci concede.
Abbi fede, tornerà il cimento.
Per ogni seme una spiga
Io credo che questa poesia sia una di quelle che vale la pena ripubblicare…
Io, che per qualcuno sono rumore,
per amore di qualcuno vorrei essere canto.
Un canto semplice, canto campestre
che nell’incanto del mattino
entra dalle finestre e si fissa nei sogni.
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