Per me quello che segue vale per i grandi fatti che la storia ci racconta, ma anche per quelli piccooli che riguardano ognuno di noi nella relazione con gli altri e con il tempo.
“Questa «inesperienza» ha fatto sì che oggi nel pubblico il nostro viaggio, il quale allora esaltò migliaia di persone fino all’estasi, non solo è dimenticato, ma la sua memoria è diventata un vero tabù.
La storia, si sa, è ricca di esempi simili. Certe volte mi sembra che l’intera storia universale non sia che un libro illustrato il quale rispecchia il più acceso e più cieco desiderio degli uomini: il desiderio di oblio.
Non cancella forse ogni generazione con divieti, col silenzio o con lo scherno, proprio ciò che pareva massimamente importante alla generazione precedente? Non abbiamo visto or ora come una guerra mostruosa, annosa e spaventevole, di interi popoli, sia stata per parecchi anni dimenticata, negata, eliminata e fatta sparire per incanto, e come questi popoli, dopo essersi un pochino riposati, cerchino ora mediante attraenti romanzi di guerra di ricordare ciò che pochi anni prima essi stessi hanno commesso e sofferto?
Così anche per le gesta e per le sofferenze della nostra Lega, che oggi sono dimenticate e per il mondo sono oggetto di riso, verrà il giorno della riscoperta: e queste mie note vogliono contribuirvi modestamente.”
Herman Hesse, Il pellegrinaggio in oriente