Alzarsi la mattina. Aspettare che arrivino gli amici. Rispondere ogni cinque minuti ai bambini che insistentemente ti chiedono: “quando arrivano gli amici“. Pulire la zucca del nostro orto e metterla nel forno. Dare il benvenuto agli amici che intanto sono arrivati. Cominciare ad impastare la farina con le uova delle nostre galline. Intanto che la pasta si riposa andare nel “Bosco dei Centro Acri” a raccogliere gli asparagi selvatici. Tornare che “le ragazze” hanno già finito di stendere la pasta (con l’aiuto del piccolo alla manovella). Cominciare a riempire i tortelli. Calarli nell’acqua bollente. Mangiarli tutti assieme. Di sana pianta.

Aspettare il tramonto. Prepararsi con lentezza nel capanno. Prima la tuta. Poi accendo l’affumicatore. Poi metto il casco. Prendo la leva e l’affumicatore e vado alle arnie. Scopro le arnie. Affumico. Spero che questa volta non mi pungano. Estraggo i telaietti. Guardo con attenzione. Cerco la regina. Tolgo due telaietti che mi sembra possano essere tolti senza produrre danno alla famiglia. Li poggio fra i rami dell’ulivo per dare modo alle api di tornare all’arnia. Li porto in casa. Veronica spreme i favi nel “crivo” comprato “ai calderai”. La cera da un lato…il miele dall’altro. Nei barattoli. Di sana pianta.

Andare a prendere Joseph con la macchina. Da Pomerini a Lukani. Con il cuore il gola. Dopo tre anni. Capire che chissà come ti stava aspettando. Afferrarlo al volo quando ti vola fra le braccia. E’ sempre così piccolo. E’ ancora così piccolo. Carezzarlo e  baciarlo. Portarlo via con te. Preparare per lui il pranzo. Vederlo mentre mangia con solennità. Lasciare che giochi davanti Casa Tulime con i suoi amici. Parlare con lui con le poche parole che abbiamo in comune. Guardarlo giocare mentre la sera avanza. Fargli la doccia. Passargli la cera. Portarlo a letto. Guardarlo mentre dorme. Di sana pianta.

Di sana pianta. Da sana pianta.

E’ la preposizione che fa la differenza.

 

11 pensieri su “Di sana pianta

  1. In pratica i tortelli sono ala zucca? E il sugo di asparagi selvatici o essi ne costituiscono il ripieno?
    Non oso dubitarne la genuinità e la bontà, ma mi piacerebbe capire la ricetta: è una tua creazione o di tua moglie?

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    1. Si, i tortelli sono alla zucca. Gli asparagi selvatici li abbiamo raccolti in quel caso per comporre il “Kit frittata” da regalare ai miei amici (che ha al suo interno anche le uova delle nostre galline). La ricetta è di mia moglie. Per la pasta un uovo ogni 100 grammi di farina. Niente acqua. Per il ripieno invece zucca in cubetti al forno. Poi ridotti in purea con parmigiano grattugiato (ma noi mettiamo anche dell’altro formaggio “segreto” che aggiunge un tocco di sicilianità ai tortelli), pan grattato, noce moscata e amaretti sbriciolati. Una volta cotti li condiamo con burro e salvia.

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