Quarantadue anni fa ad Anguillara Sabazia Primo Levi scriveva questa poesia. Questo post per celebrare.

Congedo

Si è fatto tardi, cari;

Così non accetterò da voi pane né vino

Ma soltanto qualche ora di silenzio,

i racconti di Pietro il pescatore,

il profumo muschiato di questo lago,

l’odore antico dei sarmenti bruciati,

lo squittire pettegolo dei gabbiani,        

l’oro gratis dei licheni sui coppi,

e un letto, per dormirci solo.

In cambio, vi lascerò versi nebbich come questi,

fatti per essere letti da cinque o sette lettori:

poi andremo, ciascuno dietro alla sua cura,

poiché, come dicevo, si è fatto tardi.

Primo Levi, 28 dicembre 1974 – da Ad ora incerta

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