Ho sognato per anni di potere essere una mosca per aggirarmi, non visto, nelle classi dei miei bambini. Non pensavo che sarebbe mai accaduto, di sicuro non in questo modo. Tolto il grande per il quale è stato attrezzato apposito “covo da tredicenne” in corpo di fabbrica separato e nel quale non si può accedere, resta il Piccolo che invece segue le sue lezioni on line proprio nella stessa stanza nella quale io lavoro.

E’ un privilegio insperato e impagabile. Solo con le gag che si succedono ogni mattina avrei materiale per scrivere diversi libri. Bisogna considerare, d’altra parte, che non ho solo la possibilità di assistere a tutte le cose comiche che dicono e fanno in una mattinata, ma a tutte queste amplificate da tutti i malintesi, complicazioni, equivoci provocati da una didattica a distanza ancora tutta da collaudare. E adesso la migliore della mattinata.
I bambini oggi sono estasiati dal fatto che la maestra di matematica ha un assistente speciale che ogni tanto fa capolino dal video: una gatta. Questo è sicuramente il fatto del giorno e ciò su cui la loro attenzione e fantasia sono maggiormente concentrate. Ad un certo punto la maestra dice: “Aspettate bambini che ho la linea che fa i capricci…”, attimo di miracoloso silenzio e poi sola, inequivocabile, rappresentativa del dubbio collettivo e cristallina la voce di uno dei compagnetti del Piccolo che chiede: “Ma la tua gatta si chiama Linea?”.

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