So cosa c’è oltre il Palatimone.

Me lo hanno insegnato le corde

e una cometa che in una sera di febbraio

mi ha condotto attraverso la roccia

nel bosco dove la memoria è smarrita.

Lo so perché ho volato sul Palatimone

in un pomeriggio di fine estate

e alla meraviglia del volo

si è aggiunta la meraviglia del ritorno

riflessa sul volto dei miei bambini.

So cosa c’è oltre il passo del lupo.

Me lo ha insegnato l’ascesa di Macari,

e passi stenti a contrastare la mente

che dice “ancora”, contro ogni evidenza energetica.

Ma lo ha insegnato l’acqua del bevaio alla portella.

Io però non so cosa c’è oltre questo tempo,

oltre queste nuvole che oggi riempiono il cielo.

Non so andare nei luoghi del mio domani

dove non mi condurranno scarponi, comete o corde.

Per oggi basta questa luce, questo mare. E respirare.

3 pensieri su “So cosa c’è

  1. Bravissimo.Perora accontentiamoci di respirare e le lo dico di fronte al mare è ur Terre. Precisamente Vernazza dove solo troppi turisti sciupamo l ‘incantesimo di questi luoghi di vecchi pirati
    Un salutone.

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