Nel tempo che si riduce come il fiato
un pensiero mi riconduce allo iato
stretto fra le mie paure eterne
che il tempo non basti alla luce.
Dormirò a notti alterne.
Nel tempo che si riduce come il fiato
un pensiero mi riconduce allo iato
stretto fra le mie paure eterne
che il tempo non basti alla luce.
Dormirò a notti alterne.
A volte mi chiedo se le malattie degenerative della mente siano da considerarsi per forza un male per la persona, mi chiedo se non siano invece l’ennesima strategia di sopravvivenza che la nostra specie ha messo in atto nel suo percorso evolutivo.
Comincio a chiedermi infatti come possa una persona mediamente consapevole, presente a se stessa e al suo tempo, dotata di un bagaglio significativo di esperienze e relazioni, accettare, a fronte di una lunga vita, di perdere tutto, un pezzo dopo l’altro. Continua a leggere “Ciò che l’uomo smarrisce è perduto per sempre”
Credo che l’andamento della mia vita sia stato abbastanza normale: all’inizio non ho capito assolutamente nulla, poi quando mi è sembrato di capire qualche cosa in realtà sbagliavo, e adesso, che forse quattro cose le ho capite veramente, mi sa che è troppo tardi per farne buon uso.
Mi sono addormentato che erano le undici. La mezzanotte era passata da qualche minuto (ma questo lo avrei scoperto dopo) quando ho sentito un rumore al cancello esterno. Nella mia “modalità notturna” al codice “singolo forte suono proveniente dal cancello” corrisponde il segnale “nessun problema…gatto che tenta di scavalcare”. Ma poi il suono si è ripetuto una volta e poi tante volte di seguito e a quel punto il segnale era diverso ed inequivocabile: “essere umano che non dovrebbe trovarsi qui scuote con forza il cancello”. A quel punto si aggiungono anche delle voci, qualcuno, prima forte e poi gridando, continua a ripetere “signora…signora…signora”. Continua a leggere “Come un ladro nella notte”
Sono prigioniero di un non tempo.
Non vivo più nel primo tempo della mia vita. E per quanto faccia finta di essere al centro del mio tempo secondo anche questo in realtà è passato. Continua a leggere “Rugby”
Quando ci si comincia ad inoltrare veramente sul sentiero dell’età si colgono sempre più spesso segnali che ci dicono: “stai invecchiando”. All’inizio si tratta solo di falsi allarmi.
Marquez dice che il primo segnale da prendere veramente in considerazione è quando ci si accorge, magari una mattina guardandosi allo specchio, che assomigliamo a nostro padre (questa vale naturalmente per gli uomini). Continua a leggere “La morte degli Eroi”