Betsàida

Quanto non ti aspettavo più sei giunto:
tu l’unico, tu l’ultimo, tu l’unto,
e hai avuto pietà del mio poco vedere.
Due dita in bocca e la tua saliva
ha sciolto il velo e la tensione
che affligevano i miei occhi.
Prima che tu mi tocchi nuovamente
già so, mentre il cuore si prepara,
che ciò che credevo alberi sono persone,
sono la mia gente.

Il mio tesoro

Il mio tesoro

Un po’ più in alto dell’abisso,

un po’ più in basso della cima

e la rima che al verso da valore.

Il mio tesoro è li dove sta il mio cuore.

La sorgente a placare la sete,

il fiume che ti carezza i piedi

e tu che siedi sul confine delle ore.

Il mio tesoro è li dove sta il mio cuore.

I bambini nel cono di uno sguardo,

gli occhi che non smettono di vedere

e colme le sere dei nespoli l’odore.

Il mio tesoro è li dove sta il mio cuore.

Un sentiero coperto d’erba,

l’alba che mi coglie fra le canne dell’orto

e quel porto antico dove il giorno muore.

Il mio tesoro è li dove sta il mio cuore.

L’abbraccio della notte, quello del mattino,

l’abbraccio inatteso che giunge a curare

e legare con la rafia l’albero al tutore.

Il mio tesoro è li dove sta il mio cuore.

Zaccheo

Zaccheo

Siamo a pranzo con amici. Ci chiedono come mai abbiamo deciso di dare questo strano nome al nostro ragazzo. Raccontiamo una storia ormai vecchia di quattordici anni. Del personaggio evangelico ci piaceva tutto: il fatto che fosse un farabbuttone che ad un certo punto si pente e si redime, il fatto che fosse bassotto di statura, il fatto che pur di vedere Gesù si arrampica in bilico su un sicomoro. Continua a leggere “Zaccheo”

Un talento

Un talento

“Venuto infine colui che aveva ricevuto un solo talento, disse: Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso;  per paura andai a nascondere il tuo talento sotterra; ecco qui il tuo.  Il padrone gli rispose: Servo malvagio e infingardo, sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso;  avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l’interesse.  Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti.  Perché a chiunque ha sarà dato e sarà nell’abbondanza; ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha. E il servo fannullone gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”. Continua a leggere “Un talento”

Come un ladro nella notte

Come un ladro nella notte

Mi sono addormentato che erano le undici. La mezzanotte era passata da qualche minuto (ma questo lo avrei scoperto dopo) quando ho sentito un rumore al cancello esterno. Nella mia “modalità notturna” al codice “singolo forte suono proveniente dal cancello” corrisponde il segnale “nessun problema…gatto che tenta di scavalcare”. Ma poi il suono si è ripetuto una volta e poi tante volte di seguito e a quel punto il segnale era diverso ed inequivocabile: “essere umano che non dovrebbe trovarsi qui scuote con forza il cancello”. A quel punto si aggiungono anche delle voci, qualcuno, prima forte e poi gridando, continua a ripetere “signora…signora…signora”. Continua a leggere “Come un ladro nella notte”

Prossimità 2.0

Prossimità 2.0

Un paio di mesi fa scrivevo un post dal titolo “Prossimità” che, senza alcune pretesa teologica o sociologica, mi permetteva di offrire una riflessione sul tema legato al “nuovo comandamento”: ama il prossimo tuo come te stesso.

Rileggendolo oggi, dopo averne discusso con alcune persone (il mio amico Vincenzo ha pure proposto una specie di quiz ai suoi alunni dal titolo “calcola il tuo grado di prossimità”), credo che a questa riflessione manchi un piccolo pezzo che vorrei aggiungere adesso. Continua a leggere “Prossimità 2.0”

Incontro

Incontro

Caro Zaccheo, Mio Adorato,

con la mamma ti abbiamo dato questo nome dieci anni fa. Un po’ irresponsabili noi nel dartelo, coraggioso tu nel riceverlo e nel portarlo (quasi) senza tentennamenti. Ragione aveva lo zio Filippo quando disse: “appena mi avete detto che volevate chiamare così il bambino ci sono rimasto male, ma adesso dico ‘guai se non si chiamasse Zaccheo!’“. Continua a leggere “Incontro”