Il paese del pianto
è uno strano paese,
non ci sono negozi
ma ci sono le chiese
dove a sera si sente
una nenia leggera
come un canto di madre,
come fosse preghiera.
È uno strano paese
che sospende i pensieri
e del tempo di ieri
ti riporta ricordi,
delle voci scordate,
delle mani perdute,
degli sguardi leggeri,
delle foglie cadute.
Nello strano paese
ti ritrovo ogni volta
e mi guardi serena
come fosse trascorso
un secondo soltanto,
mi carezzi la mano
ed intoni il tuo canto:
“Ninní dormi che è tardi”.