È per questo
che quella particella infinitesimale
ad un tratto cominciò a vibrare,
e poi esplose,
e sia la luce, e la luce fu,
e sia il tempo, ed il tempo fu,
e tutto, tutto in fila fino ad adesso, fino a qui?
È per questo
che quel grumo di roccia cominciò a vorticare
e improvvisamente, inaspettatamente,
ricevette il dono impareggiabile dell’acqua,
il dono del vento,
il dono di una stella non troppo vicina,
il dono di una stella non troppo lontana?
È per questo
che quella minuscola particella
raccolse tutta l’energia, e tutta la speranza,
e con quelle armi esigue e taglienti
dichiarò guerra all’entropia
e per se stessa rivendicò il nome di vita?
È per questo
che quello strano essere
emerse dalle acque e si spinse sulla terra
dove nessuno dei suoi prima era ma arrivato
e sentì che quell’aria diventava respiro,
quella luce futuro?
È per questo
che un urlo giunse improvviso
dal profondo della foresta
e solo dopo apparve quella figura esile
che prima fra tutte procedeva eretta
e si riparava gli occhi
con quella mano così nuova e così bella
e prometteva quello che mai nessuno
aveva potuto fino ad allora:
prometteva lacrime,
prometteva sorrisi?
È per questo respiro profondo
che stanotte mi circonda
e non mi fa dormire?
È per queste vostre mani
(le stesse di quell’essere come voi esile)
che inconsapevolmente mi poggiate
sul viso e sul petto?
E’ per il battito dei vostri cuori
che non sento ma intuisco
dietro il tremore delle vostre ciglia lunghe?
Si, io lo so che tutto questo
è successo per questo.
Che voi siete i due figli di questo universo
che in voi si compiace,
che in voi ha posto occhi
capaci di contemplarlo
e di voi conosce tutto,
persino la vostra età conosce:
uno, bambino di quattordici miliardi e quattordici anni ,
l’altro, bambino di quattordici miliardi e nove anni.
E stanotte, dalla spalliera del letto,
come goffa cometa
mi lancio nel vortice del vostro respiro,
mi getto con tuffo perfetto
nel fiume dei vostri sogni
e ad ogni ansa
della vostra anima bambina
spero di incontrarvi
per dirvi di dormire tranquilli
che dopo tutto questo tempo,
dopo tutto questo spazio,
io su di voi veglio
fino a che non giunga mattina.