Si fa sempre più stentorea la voce di chi sostiene che la cucina sia una forma d’arte.
Se così fosse, coloro che sostengono questa tesi dovrebbero, con voce almeno forte altrettanto, sostenere di conseguenza che è necessario creare delle realtà, alla stregua di quelle museali, all’interno delle quali, nazioni che si definiscono civili e democratiche rendano il frutto di quest’arte disponibile a tutti a costo zero o, come si diceva un tempo, pagando unicamente un “prezzo politico”. Sarei veramente felice di potere vedere la nascita di istituzioni museali sul cibo e la cucina (non parlo di situazioni tipo “Fico”, il parco di divertimenti sul cibo a cura di Eataly che sta aprendo i battenti a Bologna) all’interno delle quali tutti (soprattutto quelli che ne hanno realmente bisogno) possano entrare e nutrirsi gratuitamente con cibi d’alta cucina. Continua a leggere “Discorso vetero “qualche cosa” sulla cucina intesa come arte”