Ogni singolo secondo

Adesso sono capace di leggere ogni singolo secondo come si fa con le parole di un libro che amiamo.

Ma a volte, ancora, sono capace di distrarmi e lasciare che un dolore passi rapido, oppure di attardarmi sul sentiero della gioia affinché essa duri quanto prima durava il dolore.

Ma più di tutti sono capace, ora come allora, immerso nel fiume, o in vista della cima, o ancora sul sentiero che attraversa il bosco, di lasciarmi il tempo alle spalle, di dimenticarmi del tempo, come colui che alla narrazione della vita la vita preferisce.

Il prezzo di questa primavera

Il prezzo di questa primavera

L’ho pagata in anticipo,
un impegno di vita,
giorni lunghi slabbrati
e fatica infinita.

L’ho pagata nelle ore
che preludono al giorno,
in quelle albe dolenti
che si chiudono attorno.

(Sette volte tornato
a vedere le stelle,
sette volte partito
come metà l’inferno).

E quel prezzo impagabile
di molecole e pianto,
nel disprezzo del tempo,
nel silenzio del Santo,

l’ho pagato in eterno,
dal mattino alla sera:
mi è costata un inverno
questa mia primavera.

Solo secondi

Solo secondi

E ad un tratto mi fu tutto quanto davanti:

i canti del figlio e le nenie del padre,

la vita che ho avuto e quella che ho dato,

il fato, impredicibile, a confondere le parti.

Mia madre, in piedi davanti al suo letto,

mia madre, distesa nell’ultimo tratto,

quel patto col tempo che non ho mai rispettato,

quegli occhi bambini a guardare il creato.

Un gran firmamento di stelle distanti

e in un solo momento mi fu tutto davanti,

e in quei pochi istanti ti ho chiesto Signore

di assegnarmi in fiducia un monte di ore

da scalare nel tragitto della strada che resta,

da spendere ancora in uno dei tuoi mondi.

Quando ho aperto la mano c’eran solo secondi.

Gli uccelli

Gli uccelli

Al mondo esistono

così tanti esseri meravigliosi

e i più si distinguono

per la foggia degli abiti

o dei capelli.

Io però fra tutti

preferisco quelli

che si riconoscono dal canto:

sono gli uccelli.

Il vanto sono dell’alba

che magnifica il mondo,

rondò di colori e note

nella sera che chiude il giorno.

Quando vado

e quando ritorno

li vedo sempre

che mi attraversano la strada.

Ovunque io vada ci sono

e il suono delle loro voci

mi regala ogni volta veloci fughe

nel loro tempo

che ci scorre accanto.

Che nulla cambi

Che nulla cambi

Fate che nulla cambi,

non per tanto,

il tempo che avanza a questo canto,

alla danza che ancora oggi

faccio col fiume e i monti.

Solo io devo fare i conti

con quel lasso che resta,

solo io il passo

che dalla festa mi allontani.

Solo io le mani unire

a raccogliere acqua e ricordi,

a raccogliere, come fossero culla,

i giorni che restano

affinché per coloro che amo,

ancora per il tempo in cui sono,

non cambi nulla.