Radici

In un tempo che non ricordo,

per ragioni che non so,

mi radicai al centro del pianeta.

È questo un fatto

da cui non discende alcun privilegio,

che non dà, per se stesso,

alcuna garanzia.

Non fosse per le scorribande,

con me che mi aggrappo alla sua schiena,

nelle notti chiare

attraverso il vuoto cosmico

ed io che non posso cadere,

ed io che urlo e canto

pazzo di gioia.

Non fosse per le mattine trasparenti

che i miei occhi attraversano

e il vento mi coglie

e mi agita tutto

tranne i piedi che ancorati al suolo,

al cuore della terra

guardano.

Non fosse per le foglie

che l’acqua e il sole nutrono

sulla mia testa,

dentro la mia testa

e lì esse ora sono sogni,

ora pensieri.

Festa mobile

Festa mobile

Appena cominciai ad andare a Parigi con Ginette e Filippo cominciò a presentarsi con regolarità un sogno.

Mi aggiravo fra le vie sconosciute ed incomprensibili di una Parigi misteriosa. Una specie di città orizzontale stretta fra il mare (!) e le colline, una specie di Genova d’oltralpe che io nel sogno non riuscivo a decifrare.

Cercavo disperatamente un ristorante dove mi aspettavano i miei zii, con quella disperazione che è tipica dei sogni, come quando non riesci a telefonare oppure hai smarrito qualche cosa di importantissimo ma non sai cosa sia. Continua a leggere “Festa mobile”

Il catalogo dei luoghi dei sogni

Il catalogo dei luoghi dei sogni

Da più di 50 anni frequento dei luoghi. Alcuni assiduamente altri solo di rado. Alcuni cambiano negli anni anche se io sono capace di riconoscerli sempre, altri restano identici.

Non li frequento di giorno, li visito di notte, mentre dormo, nell’altra vita, quella del sogno.

Alcuni di questi luoghi rappresentato il senso del sogno stesso. Il sogno c’è perché è in quel luogo che deve svolgersi l’azione, perché è in quel luogo e solo in quello che il sogno può esistere.

Altri invece sono luoghi accidentali, luoghi comprimari, posti che non definiscono il senso ma tuttalpiù compongono la trama. Continua a leggere “Il catalogo dei luoghi dei sogni”

Buon giorno

Buon giorno

Pochi sensori tattili per sfiorarti la guancia,

gli occhi socchiusi affinche la tua luce impressioni solo alcuni bastoncelli e pochi coni.

Infinitesimali prodotti chimici per un tragitto breve a solleticare rari pedicelli del mio naso,

un orecchio pressato sul cuscino e l’altro orientato verso il soffitto della camera bastano appena per cogliere il tuo respiro sottile. Continua a leggere “Buon giorno”

Auspici

Auspici

Non sono capace di trarre auspici dal volo degli uccelli. Non bevo caffè e questo mi rende inesperto nella lettura dei fondi. Per tacere delle interiora degli animali, ché da queste parti se ne fa ben altro uso.

Traggo i miei auspici dall’umidità che di notte si raccoglie sui davanzali dei balconi. Li traggo dal modo che hanno le foglie che cadono dagli alberi di posarsi sulle piante del mio orto. Continua a leggere “Auspici”