Alle terme

Era una giornata qualunque

e dunque unica.

La tunica della sera

si posava già

e intabarrava il giorno

e intorno si sentiva

un’aria nuova

che allo scirocco

sbarrava la strada.

Noi eravamo lì,

immersi in quell’acqua

figlia del cuore della terra.

Noi eravamo lì,

immemori di tutto,

della guerra del giorno,

del lutto della notte,

delle lotte immemori

in quell’acqua immersi.

Versi allora

mi afferrarono alla gola,

e un volo di passeri

alla stagione incongruenti

li condusse

sul confine della memoria.

Noi seri, muti,

contenti senza domande,

una storia a scrivere

e minuti di vita ricolmi.

Le regole

Le regole

Ma voi le conoscete

le regole del nostro pianeta?

Almeno quelle dell’angolo in cui vivete?

Come dissetare la sete,

come sfamare la fame?

E le lame di luce che al tramonto

intrecciano il cielo col mare,

le avete viste mai?

Siete mai stati sul confine dello scirocco

dove di colpo si rompe il suo dominio

e di carminio e porpora

si tinge la sera

e il maestrale vince finalmente?

Siete stati una notte intera

dove si sente il fiume

che sembra il respiro della terra?

E mi sapete parlare degli odori,

di quei cento gradi a circondare lo zero

che nulla hanno a che fare con i condizionatori,

delle verità incise

sulla remigante della ghiandaia,

del gioco della gravità

che di acqua ricolma le nuvole,

che di acqua ricopre la ghiaia

lì dove la sorgente compare.

Smettete di comprare,

per favore smettete.

Smettete di navigare mari

che non siano quello,

che come coltre azzurra,

avvolge il pianeta.

Fino a che c’è tempo

vostra sola meta sia

accettare l’invito,

vostra unica azione sia,

innanzi al roveto ardente,

ricevere con devozione

le tavole ove sono scolpite

le regole di quest’angolo di universo.

Il Maestrale canta

Il Maestrale canta

Ieri pomeriggio per un attimo è giunto il Maestrale. Lo sapevo che stava arrivando, ancora prima di sentirlo. Perché il tempo passato a cercalo andando su e giù in moto per la via Regione Siciliana nel periodo della mia vita in cui facevo cose veramente strane, mi ha insegnato a leggere i segni, a riconoscere le note del suo canto già sullo spartito del cielo. Di seguito i versi nati da questa emozione sempre grande, sempre nuova. Continua a leggere “Il Maestrale canta”