Solo questo adesso voglio sapere

Solo questo adesso voglio sapere

Adesso so che il Presidente era lì. Me lo ha raccontato Ezio Mauro nel suo editoriale di oggi dicendo che era “solo, come se venisse da un altro Paese e da un’altra stagione della democrazia”. Forse questa frase perfetta è stata anche l’unica inesattezza del suo articolo, in realtà non era solo, c’era con lui il Prefetto. Che altro vorrei sapere? Chi altri è andato e chi non è andato? Forse è importante ma per la verità non mi interessa molto. Quante ore sono passate fra la prima segnalazione e il momento della tragedia? Questo di sicuro è importante ma non per me adesso. Se ci sono, delle responsabilità? Se si poteva fare di più? Se qualcuno ha detto cose che non avrebbe dovuto dire? Immagino che anche avere risposte a queste domande sia una cosa importante ma sono cose che spero sapremo dopo e che adesso non voglio sapere.Altre cose vorrei sapere e non saprò mai. Ad altre domande vorrei trovare una risposta che sono certo non troverò. Vorrei che in tanti in questo secondo come me si chiedessero: chi ha disposto con ordine meticoloso le corone di fiori sulle bare? E chi le ha composte? Il fioraio che le ha create sapeva per chi le stava facendo e cosa stava pensando mentre le faceva? Come si chiama chi ha firmato il mandato di pagamento per quelle corone e per quelle bare? Chi ha deposto i peluche, i giocattoli, accanto alle bare bianche dei bambini? Chi ha steso a perfezione la passatoia azzurra che corre parallela alle bare? E chi ha pulito con cura meticolosa ed evidente il palazzetto dello sport nel quale quelle bare sono state accolte? Vorrei conoscere il nome e cognome di quei pochi, fuori da quel palazzetto che all’arrivo del Presidente, hanno detto quasi sommessamente (ché nessuno mai potrà dire che quello era gridare), quasi con vergogna: “giustizia…giustizia”?Questo vorrei sapere oggi. Perché degli Eroi non mi importa, ché non mi sembra che davanti a tanto dolore ci sia spazio per la retorica degli eroi, ché davanti a tanto dolore un’unica figura canuta e un po’ ingobbita risponde con un commovente e disperato slancio verticale all’assoluta orizzontalità dei morti e tanto basta. Perché non mi importa dei Mostri, ché nemmeno per quelli c’è spazio visto che come sempre ad agire sono invece solo piccoli carnefici volonterosi, ligi esecutori del più banale dei mali. Stasera mi importa solo di quelli che hanno fatto bene un piccolo lavoro, che hanno compiuto in piena consapevolezza una piccola azione, ché se avessero capito che quello che era stato loro chiesto di fare non era buono, non era giusto, avrebbero certamente risposto “no”. Di questi esseri umani voglio sapere stasera, voglio conoscere i loro nomi, il resto per oggi non mi interessa.

Editoriale

Bisogna leggere l’editoriale su Repubblica di oggi di Ezio Mauro che racconta della visita a Crotone del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Un pezzo di giornalismo che lascia il segno, dove ogni parola è scelta con una cura che solo un dolore lucido può produrre. Ne riporto un’estratto.”Ha sostato in silenzio nel Palasport trasformato in camera ardente, ha incontrato in ospedale i sei bambini superstiti, ha ascoltato le voci dei familiari che chiedono aiuto per rimpatriare le salme. Solo, come se venisse da un altro Paese e da un’altra stagione della democrazia, il Capo dello Stato ha voluto comunque testimoniare il vincolo umano e morale, dunque politico, che lega il benessere democratico in cui vive la nostra popolazione con la dannazione di chi scappa dalla guerra e dalla miseria: cercando nella sponda europea della libertà l’unica speranza di futuro per i suoi figli.Per la fisionomia etica della Repubblica non ha nessuna importanza che questo sentimento sia finito in minoranza, dimenticando la civiltà italiana dei nostri padri e delle nostre madri, o almeno che non trovi rappresentanza nella cultura politica oggi dominante, e sembri divenuto estraneo alle istituzioni. Nella vicenda del nostro Paese c’è una tradizione di ideali e di storia, di coscienza dei doveri e di emozioni collettive che forma il deposito morale della cittadinanza e diventa la sua espressione civile, l’ancoraggio di cui deve tener conto chi fa le leggi, chi impersona il legittimo potere pubblico, chi rappresenta lo Stato, che non è neutro e indifferente ai valori”.

MENO TRE (- 3)

MENO TRE (- 3)

MENO TRE (- 3)
Adesso mancano solo tre giorni allo Sciopero Mondiale per il Clima e per oggi non avrete il “piacere” di leggere mie parole perché ho preferito io stesso leggere quello del nostro Presidente della Repubblica per il quale la mia stima cresce ad ogni giorno che passa.

Azione esemplare di oggi…anzi di ieri: ieri per tutta la giornata ci siamo alimentati da vegetariani. Non sempre convinti i Piccoli, di sicuro non il grande che si è visto proporre a pranzo dalla nonna pasta e fagioli e a cena da noi pasta e lenticchie. Temo che per quanto lo riguarda il nostro impegno non ha avuto buoni risultati in ordine alla riduzione dei gas serra. Continua a leggere “MENO TRE (- 3)”