Radici

In un tempo che non ricordo,

per ragioni che non so,

mi radicai al centro del pianeta.

È questo un fatto

da cui non discende alcun privilegio,

che non dà, per se stesso,

alcuna garanzia.

Non fosse per le scorribande,

con me che mi aggrappo alla sua schiena,

nelle notti chiare

attraverso il vuoto cosmico

ed io che non posso cadere,

ed io che urlo e canto

pazzo di gioia.

Non fosse per le mattine trasparenti

che i miei occhi attraversano

e il vento mi coglie

e mi agita tutto

tranne i piedi che ancorati al suolo,

al cuore della terra

guardano.

Non fosse per le foglie

che l’acqua e il sole nutrono

sulla mia testa,

dentro la mia testa

e lì esse ora sono sogni,

ora pensieri.