Devo dire che la polemica sull’introduzione degli insetti all’interno dei prodotti alimentari non mi sembra soltanto poco significativa, mi sembra soprattutto tardiva.
Volendo affrontarla in termini seri bisognerebbe fare un ragionamento lungo e complesso su quello che, in quanto esseri umani, consumiamo sul nostro Pianeta e del nostro Pianeta e quanto consumeremo continuando con l’incremento della popolazione che ha caratterizzato l’ultimo mezzo secolo. Bisognerebbe affrontare la questione relativa alla qualità del cibo che nell’era “pre insetti” consumiamo e quanto questa sia realmente e complessivamente più alta di quella che potrebbe essere la qualità del cibo una volta inseriti gli insetti nella nostra dieta.
Tutto ciò varrebbe la pena discutere non fosse che la polemica è, come dicevo, già di suo tardiva.
Cominciamo dalla normativa statunitense in materia di presenza di insetti nei cibi. Non sto parlando di insetti messi di proposito ma di insetti che ci capitano per caso. Stupiti? Ma perché credete che nel tempo e nel mondo del “tutto in enormi quantità” ci sia qualcuno che si preoccupa di togliere gli insetti, che ne so io, dalle granaglie prima della trasformazione in pasta o in lievitati? Pensate che qualcuno tolga le larve una per una dalla frutta che finisce per essere trasformata in marmellate, confetture, succhi? Certo, più insetticidi e pesticidi utilizzeremo nella coltivazione maggiore sarà la probabilità che questa quantità sia piccola. Bella soddisfazione!!!
Sentite cosa la normativa statunitense in materia (che è anche una delle più restrittive) dice in proposito: “gli alimenti possono generalmente contenere al massimo 50 frammenti di insetti in 50 grammi di prodotto”. Non so se mi sono spiegato? 50 frammenti di insetto in 50 grammi di prodotto (senza alcun riferimento per altro alla grandezza e al peso del frammento) !!! Il che vuol dire che quando vi fate qualche fetta biscottata con la marmellata o un bel panino con la nutella insieme a tutto questo avete ingurgitato anche l’equivalente di cinque mosche belle cicciottelle o di un paio di scarafaggiotti niente male. E questi sono quelli più rigidi. Volete sapere cosa dice in proposito la normativa italiana? Assolutamente nulla! Il che vuol dire che all’interno dei nostri alimenti può essere contenuta sin da adesso (e certamente lo è) una quantità illimitata “di pezzi di insetto” e, soprattutto, che non si fa alcun tipo di controllo per appurare quanti insetti ci sono nei nostri cibi. Ciò premesso direi, che ragionevolmente questo vuol dire: visto che “sgranocchiamo insetti” già da quando siamo nati perché mai dovremmo porci problemi adesso che, almeno, sarà chiaro dove, quanto e quali insetti mangeremo?