Esco da casa per il quotidiano pasto mattutino de “l’Arca”. Nuvole gloriose riempiono il cielo di un alba quasi settembrina. L’intero catalogo si sciorina davanti ai miei occhi: cumuli, nembi, strati, in tutte le loro forme, in ogni possibile meteorologica ibridazione. E’ un sintomo autunnale, me lo dicono cuore e naso.
Sollecito Zaccheo affinché si scolli dal quarto d’ora di cartoni di inizio giornata che il fratello piccolo ci impone: mentre ero fuori ho sentito delle microscopiche gocce sul volto, non voglio perdermele per nessuna ragione al mondo.Continua a leggere “Geosmina”→
Se fossi un abitante di Marte e mi avessero assegnato il compito preciso di contemplare l’universo da questo punto di vista e ad esso restituire consapevolezza credo che passerei tanto tempo in giro per gli incredibili canyon del mio pianeta. Li percorrerei tutti partendo da monte, dal luogo in cui un giorno cominciava a scorrere l’acqua e scenderei a valle, osservando il cielo che si fa sempre più rosso mano mano che la volta della gola si restringe. Giunto a valle di ogni singolo canyon proverei ad immaginare il mare nel quale un tempo sfociavano e passerei ore a giocare sulla sabbia ferrosaContinua a leggere “Se fossi”→
Di selvaggio in selvaggio. I segni del mare, i segni del fiume. I segni nel mare, i segni nel fiume. Alla fine la strada è soltanto un “corridoio non ecologico” fra un selvaggio e l’altro.
Il mio senso dell’orientamento costituisce un mistero prima di tutti per me stesso.
Entro in un palazzo. Prendo l’ascensore per recarmi in un punto qualunque di quel palazzo. Quando scenderò nuovamente, venendo fuori dall’ascensore, vi posso garantire che sceglierò di andare dalla parte sbagliata. L’uscita si trova a destra, bene, io andrò a sinistra. E questo nel 100 % dei casi con un’ostinazione che va contro a qualunque elementare principio della statistica. Continua a leggere “Senso dell’orientamento”→
I Cavallucci Marini sono creature delicate che vivono in acque tropicali basse e temperate, e usano i loro musi allungati per risucchiare il plancton e piccoli crostacei.Continua a leggere “Per la contemplazione 17.0”→
Cari i miei bambini devo dire che ancora non mi sono ripreso dall’ultima tornata di disegni, eppure sono già pronto per aprire un nuovo capitolo di questa nostra gara famigliare.
Abbiamo messo un po’ da parte gli indovinelli anche in considerazione del fatto che a causa della tempistica che ci imponevano, erano diventati anche un poco ansiogeni, e abbiamo aperto la nuova fase artistica della gara.Continua a leggere “Parla Londra 9.0”→
Una poesia veramente profetica. Della quale oggi sottoscriverei ogni singolo verso. Direi anzi che ha oggi un valore più profondo di quando la scrissi (presumibilmente una trentina di anni fa). A colpirmi è il fatto che da una vita non faccio altro che tritare e ritritare le solite quattro cose.Continua a leggere “Voglio adesso”→
Ti ho visto sorridere spesso, quasi sempre per la verità, con quei tuoi strani occhi da cervo piantati su un volto arabo. Occhi che sono eredità di una madre mite, immersa nella sua vita vissuta sottovoce.Continua a leggere “Al Passo del Vento”→