Il vostro verso

Il mio ormai lo sapete,

ché tante volte l’ho cantato,

è il monte fra i monti confuso,

il manto stellato a coprire la notte,

gli alberi e il fiume,

il vento, la pioggia,

e un cielo diverso da questo

sempre uguale,

e che più non riconosco.

E stamani che li vedo,

il Piccolo nel suo letto riverso,

immerso nel sonno

il Grande perso

in chissà quale sogno,

stamani mi chiedo:

“quale sarà domani il vostro verso?”.

Ricordo

Ricordo

Della casa ricordo

le aurore e i tramonti,

il passar delle ore

e quei monti distanti.

E dei monti ricordo

ciò che il tempo riassume

e la fonte che pasce

il fluire del fiume.

E del fiume ricordo

il suo canto perfetto,

semenzali di pioppi

che ricoprono il letto.

E dei pioppi ricordo

un profumo ed un suono

che donava la sera

alla casa il suo dono.

Mut(e)azioni

Mut(e)azioni

Lo ho già scritto in un post di qualche tempo fa: andare in moto mi aiuta a pensare. Mi riattiva l’ispirazione, anche se i risultati sono quelli che sono. Credo che sia dovuto alla grande quantità di sensori (tattili, olfattivi, uditivi) che offro al contatto con l’aria, all’ambiente fuori da me. Una specie di compressione del mio corpo che fa si che il mio cervello secerna qualche cosa. Un effetto “tubetto di dentifricio” insomma.

Questo è il prodotto di stamattina, percorrendo la strada di sempre che però ogni giorno è nuova.

Questa volta però c’è una cosa che vorrei chiedere ai miei lettori. Nutro tanti dubbi su questo testo ma in particolare non riesco a decidermi circa l’ultima strofa. Le metto entrambe e vi chiedo di consigliarmi su quale è per voi la migliore. Continua a leggere “Mut(e)azioni”