Il mio ormai lo sapete,
ché tante volte l’ho cantato,
è il monte fra i monti confuso,
il manto stellato a coprire la notte,
gli alberi e il fiume,
il vento, la pioggia,
e un cielo diverso da questo
sempre uguale,
e che più non riconosco.
E stamani che li vedo,
il Piccolo nel suo letto riverso,
immerso nel sonno
il Grande perso
in chissà quale sogno,
stamani mi chiedo:
“quale sarà domani il vostro verso?”.
Della casa ricordo
le aurore e i tramonti,
il passar delle ore
e quei monti distanti.
E dei monti ricordo
ciò che il tempo riassume
e la fonte che pasce
il fluire del fiume.
E del fiume ricordo
il suo canto perfetto,
semenzali di pioppi
che ricoprono il letto.
E dei pioppi ricordo
un profumo ed un suono
che donava la sera
alla casa il suo dono.
Il vento dai monti
intona distanti
e dolcissimi canti.
Minuscoli istanti
mi scorron davanti
in sogni vibranti.
E scaccio i rimpianti
nemici insinuanti
di voli e di incanti.
Nei passi esitanti
di stelle cadenti
rimangon soltanto
gli stenti di tanti
che tirano avanti
preda dei venti.
Come si può tollerare tanta azzurrità senza intraprendere la strada che conduce ai monti?
Questa giornata benedice il cammino.
E fa venire voglia di mettere sulle spalle lo zaino per intraprendere un sentiero.
Durerà poco. Già a metà settimana scompariranno le nuvole, non giungerà più l’aria che sa di oceano e di scoperta delle Americhe.
Tornerà la fornace africana.
Per la quarta volta questa estate. Continua a leggere “Il giorno benedice il cammino” →
Lo ho già scritto in un post di qualche tempo fa: andare in moto mi aiuta a pensare. Mi riattiva l’ispirazione, anche se i risultati sono quelli che sono. Credo che sia dovuto alla grande quantità di sensori (tattili, olfattivi, uditivi) che offro al contatto con l’aria, all’ambiente fuori da me. Una specie di compressione del mio corpo che fa si che il mio cervello secerna qualche cosa. Un effetto “tubetto di dentifricio” insomma.
Questo è il prodotto di stamattina, percorrendo la strada di sempre che però ogni giorno è nuova.
Questa volta però c’è una cosa che vorrei chiedere ai miei lettori. Nutro tanti dubbi su questo testo ma in particolare non riesco a decidermi circa l’ultima strofa. Le metto entrambe e vi chiedo di consigliarmi su quale è per voi la migliore. Continua a leggere “Mut(e)azioni” →