La tempesta

La tempesta

La tempesta avanza

con gambe di saetta

e senza fretta danza

sul mare e sulla costa

dove sosta un attimo

prima di abbracciare

la campagna.

Con gocce di piombo fuso

già bagna il lombo del Colubrina

e brina liquida depone sulle foglie.

Tutte le mie voglie

la tempesta esaudisce

e accudisce i miei sogni

nel mattino nebbioso.

Ogni mistero disvela

e come vela

nel suo vento impetuoso

il mio cuore esulta.

Joerg Plateau

Joerg Plateau

Mi sono svegliato che albeggiava appena. Ho aspettato ancora un poco al caldo, nel letto, per sintonizzare la mia veglia con i rumori leggeri della casa. Poi mi sono alzato. Ho indossato in fretta i pantaloncini, calzettoni, le vecchie scarpe da trekking. Ho messo qualche cosa nello zaino e sono partito. In macchina giusto il tempo di raggiungere le pendici del monte. Giusto la strada.

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Lento ritorno a casa

Lento ritorno a casa

Come è bella la bioregione dell’Oreto. Con quella corona di monti che le regala acqua e nuvole e quei prati alti dove è bello distendersi ad aspettare che il giorno finisca.
Come è bella la bioregione del Nocella che guarda il mare come si guarda la libertà irragiungibile e quei pani di roccia che trasudano acqua e gli amici che preparano il cibo e allevano le api.

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La mia bioregione è bellissima

La mia bioregione è bellissima

La mia bioregione è bellissima.

Ieri sera la contemplavo dal mare, e il falso piano contribuiva all’illusione ottica che mi aiutava a non vedere il centro abitato di Isola e quello di Capaci, mi aiutava a immaginare come potesse essere anche solo un secolo fa.

La ma bioregione è bellissima, stretta com’è fra la Montagnola di Sferracavallo e Montagna Longa. Larga come è quando dalla corona di monti sembra lanciarsi verso il Tirreno che l’abbraccia. Continua a leggere “La mia bioregione è bellissima”