Dove il fiume comincia
è il posto mio.
Dove prende avvio
questa storia infinita
fatta di acqua e sassi
lì si annida la mia vita,
lì puoi sentire i miei passi
in un mattino silente.
Niente mi convincerà
che è bene andare verso la foce
dove veloce comunque
ognuno di noi va,
dove ogni fiume ha
la sua fine triste:
il mare.
Tag: mare
Spalle al mare
Voglio solo ascoltarlo
ché guardarlo mi pare troppo
ché ho un groppo che mi serra la gola
e non mi fa respirare.
Alle mie spalle: il mare.
Un giorno di onde
E poi viene un giorno di onde
che tutto il dolore nasconte,
ché tutto il dolore scompare
sommerso dalle onde del mare.
Fa rima con mare
Credo che se mi danno anche qualche garanzia sulla provenienza del grano con il quale fanno il loro prodotto…dopo di questa comprerò pasta Garofalo per sempre! Continua a leggere “Fa rima con mare”
Lontano dagli occhi
Qualcuno mi deve spiegare. Qualcuno mi deve dire perché.
Ma a dirmelo deve essere un tecnico, un esperto. che ne so: uno dell’ANAS, un ingegnere stradale (esistono gli ingeneri stradali?), un’esperto di sicurezza. Insomma ho bisogno che qualcuno mi dica in maniera inoppugnabile, in maniera incontrovertibile, in maniera indiscutibile perché i nuovi guard rail sono più alti di almeno un metro rispetto ai precedenti. Continua a leggere “Lontano dagli occhi”
Il profumo più dolce
Il freddo, la pioggia che seguono una primavera precoce. Tutto è zagara attorno che dal vento adesso si lascia sfogliare e ci dona questo profumo gelato, della terra il profumo più dolce. Continua a leggere “Il profumo più dolce”
Elevo un canto e una preghiera
Signore a te elevo un canto ed una preghiera.
Un canto perché a voce spiegata voglio cantare la magnificienza della quale mi circondi, una preghiera perché come sempre ho qualche cosa da chiederti.
Canto un percorso, l’attraversamento di un luogo dell’anima. Continua a leggere “Elevo un canto e una preghiera”
Mut(e)azioni
Lo ho già scritto in un post di qualche tempo fa: andare in moto mi aiuta a pensare. Mi riattiva l’ispirazione, anche se i risultati sono quelli che sono. Credo che sia dovuto alla grande quantità di sensori (tattili, olfattivi, uditivi) che offro al contatto con l’aria, all’ambiente fuori da me. Una specie di compressione del mio corpo che fa si che il mio cervello secerna qualche cosa. Un effetto “tubetto di dentifricio” insomma.
Questo è il prodotto di stamattina, percorrendo la strada di sempre che però ogni giorno è nuova.
Questa volta però c’è una cosa che vorrei chiedere ai miei lettori. Nutro tanti dubbi su questo testo ma in particolare non riesco a decidermi circa l’ultima strofa. Le metto entrambe e vi chiedo di consigliarmi su quale è per voi la migliore. Continua a leggere “Mut(e)azioni”
Per la contemplazione 20.0
Ci sono tante ragioni per cui le foto di Pierre Carreau mi piacciono tanto.
Offrono un punto di vista bello e nuovo sull’acqua che è una delle grandi passioni della mia vita. Continua a leggere “Per la contemplazione 20.0”