Un catino di stelle

Un catino di stelle

Nella dedica fatta per la sua raccolta di poesie “Carme presunto ed altre poesie“, Jorge Luis Borges scrive:

A chi dovesse leggere

Se le pagine di questo libro ammettono qualche verso felice , voglia perdonarmi il lettore la sgarberia di averlo usurpato io, anticipatamente. Le nostre quisquilie differiscono poco; ordinaria e fortuita è la circostanza  che tu sia il lettore di questi versi, e che io ne sia l’estensore.

Borges con queste parole sembra volere sminuire le sue capacità di poeta, ma in realtà finisce per proporci un concetto chiaro ed universale: la materia della poesia è la vita, e alla fine le vite di ognuno di noi, fuori dalla nostra sensazione di essere il centro dell’universo, sono tutte molto simili fra di loro (quisquilie) e solo il caso decide chi le racconterà prima con versi migliori. Continua a leggere “Un catino di stelle”

Tlön, Uqbar, Orbis Tertius

Tlön, Uqbar, Orbis Tertius

C’è un racconto di Borges che mi piace particolarmente. Si intitola: “Tlön, Uqbar, Orbis Tertius” e fa parte della raccolta “Finzioni“. Per chi non lo conosce, il racconto tratta dell’irrompere di un mondo fantastico all’interno del mondo reale grazie ad un esercizio di creazione enciclopedica di un misterioso gruppo di intellettuali cospiratori (un po’ come quelle false informazioni che ogni tanto si scopre qualcuno ha inserito su Wikipedia). Continua a leggere “Tlön, Uqbar, Orbis Tertius”