Il primo abbraccio

Il primo abbraccio

Agli amici cari nell’attesa, ormai dolorosa, di poterli riabbracciare.

Il primo abbraccio

Non sarà per un nuovo decreto,
non sarà per via di un divieto
che a un certo punto decade.
Non sarà al finire di una decade speciale,
né un fatale anniversario a resuscitarne l’uso.
Non sarà al chiuso di un tribunale
che lo vedremo di nuovo apparire.
Non sarà qualcuno a dire: “adesso si può”
e tutti assieme, in un momento solo,
a ricominciare.
Sarà, pare, per via di genitori distratti
e i cuori vicini dei figli, all’improvviso.
Sarà per un viso caro
prossimo, ad un tratto,
e il patto con la paura
che in un attimo si rompe
a dare spazio al desiderio.
Non sarà un atto di imperio,
né una tardiva autorizzazione.
Sarà un’azione che non corrisponde a un calcolo,
un volo a lungo non spiccato,
un vuoto infine colmato
che al momento del commiato
ci restituiranno fra le braccia l’amico,
fra le sue braccia, a l’amico, ci restituiranno.