C’è un balcone nella mia camera da letto dal quale la mattina entra la luce del sole. A volte mi sento una specie di Douglas Spaulding in cima alla sua torre nella casa dei nonni, nel mio “autunno incantato“.
Difficilmente lascio che sia la sveglia a riportarmi a galla dal sonno. Mi piace vedere come cambia la luce nella stanza, percepire i rumori della casa che ancora dorme, cominciare a fare qualche programma per il giorno.
Ma stamattina ho aperto gli occhi proprio grazie alla sveglia. Mi sono girato alla mia sinistra e ho visto subito che fra me e Veronica c’era Cesare. Continua a leggere “Poesia fa rima con anatomia”