Come un ladro nella notte

Come un ladro nella notte

Mi sono addormentato che erano le undici. La mezzanotte era passata da qualche minuto (ma questo lo avrei scoperto dopo) quando ho sentito un rumore al cancello esterno. Nella mia “modalità notturna” al codice “singolo forte suono proveniente dal cancello” corrisponde il segnale “nessun problema…gatto che tenta di scavalcare”. Ma poi il suono si è ripetuto una volta e poi tante volte di seguito e a quel punto il segnale era diverso ed inequivocabile: “essere umano che non dovrebbe trovarsi qui scuote con forza il cancello”. A quel punto si aggiungono anche delle voci, qualcuno, prima forte e poi gridando, continua a ripetere “signora…signora…signora”. Continua a leggere “Come un ladro nella notte”

Viene il tempo

Viene il tempo

Zaccheo viene il tempo di tagliare il banano. Ho bisogno di te perché il lavoro è lungo, tanto è il peso da portare, molte le ore durante le quali ci affaticheremo attorno alla pianta.

Zaccheo viene il tempo di sistemare l’orto estivo per l’inverno. Ho bisogno di te perché non so se sarò ancora capace da solo di togliere via tutte le erbacce, se da solo sarò più in grado di arrotolare i tubi dell’irrigazione, se da solo riuscirò ad arare il terreno che fino ad ieri mi sembrava poca cosa. Continua a leggere “Viene il tempo”

Ritorni 6.0

Ritorni 6.0

Recupero questo racconto per mio figlio Zaccheo. E’ un racconto doloroso e naturalmente io non posso che augurare al mio ragazzo che nemmeno una goccia di cotanto dolore lo tocchi nel tempo che viene.

Questo racconto però lo riguarda perché prima che nascesse, quando ancora con Veronica ci chiedevamo se dargli questo nome, il nome di un personaggio del Vangelo che ci piaceva tanto per tante ragioni (prima fra tutte il fatto che si arrampicava su un albero!), siamo venuti a contatto con questa storia apocrifa postevangelica, secondo la quale Zaccheo avrebbe conosciuto Veronica e con lei sarebbero andati in Normandia a fondare una comunità cristiana. Continua a leggere “Ritorni 6.0”

Ritorni

Ritorni

Ho già pubblicato questo racconto in un post del novembre scorso. Devo dire che esso mi è molto caro e mi va oggi riproporlo.

Nel 2006 ho partecipato ad un concorso bandito dalla Scuola Holden in collaborazione con Slow Food. Il titolo del concorso era “Una cena da re“. Bisognava tirare fuori un pezzo di pochissime battute che raccontasse di una cena regale. Di seguito il racconto da me presentato e intitolato “l’Ospite“, vincitore di una delle sezioni del premio. Continua a leggere “Ritorni”

Prossimità 2.0

Prossimità 2.0

Un paio di mesi fa scrivevo un post dal titolo “Prossimità” che, senza alcune pretesa teologica o sociologica, mi permetteva di offrire una riflessione sul tema legato al “nuovo comandamento”: ama il prossimo tuo come te stesso.

Rileggendolo oggi, dopo averne discusso con alcune persone (il mio amico Vincenzo ha pure proposto una specie di quiz ai suoi alunni dal titolo “calcola il tuo grado di prossimità”), credo che a questa riflessione manchi un piccolo pezzo che vorrei aggiungere adesso. Continua a leggere “Prossimità 2.0”

Incontro

Incontro

Caro Zaccheo, Mio Adorato,

con la mamma ti abbiamo dato questo nome dieci anni fa. Un po’ irresponsabili noi nel dartelo, coraggioso tu nel riceverlo e nel portarlo (quasi) senza tentennamenti. Ragione aveva lo zio Filippo quando disse: “appena mi avete detto che volevate chiamare così il bambino ci sono rimasto male, ma adesso dico ‘guai se non si chiamasse Zaccheo!’“. Continua a leggere “Incontro”

Prossimità

Prossimità

Ogni volta che leggo i Vangeli penso che Gesù fosse dotato di un potentissimo, attrezzatissimo ed efficientissimo ufficio di comunicazione. La forza del suo messaggio infatti è sempre penetrante, oltre che attualissima, e soprattutto dimostra di conoscere alla perfezione chi è e quali sono i limiti del destinatario finale di questo messaggio: l’uomo. Continua a leggere “Prossimità”