Forse ti lasciano andare se prometti di tornare. Forse è il patto che hai fatto 45 anni fa, il beneficio che ti hanno concesso per quella partenza troppo precoce. Forse ti muovi quando senti l’odore del muschio e del sughero antichi che si sprigiona dalla valigia che conteneva il tuo piumone in raso, corredo di giovane sposa. Forse è il tintinnio delle palline di vetro colorato, la bellezza delle quali i miei non riescono a comprendere e che si stanno estinguendo, due in frantumi ad ogni anno che passa. Continua a leggere “Il richiamo”
Tag: Gangi
Caro Bartolo
Caro Bartolo,
l’altro giorno, mentre ero in giardino, ti ho pensato.
Ero impegnato a eliminare tutto il materiale vegetale di cui il prato era ricoperto una volta che i banani sono stati distrutti dall’ultima tempesta. Continua a leggere “Caro Bartolo”
Via dell’Assenza
Nei giorni scorsi ho percorso la Via dell’Assenza.
E’ una via strana, molto lunga, piena di curve, di deviazioni.
Comincia che è una trazzera, una di quelle che nessuno è riuscito ad asfaltare mai.
Un po’ di cemento all’inizio, un po’ di selciato dopo e poi improvvisamente scompare dietro una chiudenda per gli animali. Continua a leggere “Via dell’Assenza”
Stasera sembra una di quelle
Stasera sembra una di quelle con il paese acceso davanti, disteso come presepe, e la casa calda alle spalle che non la vedi ma sai che c’è e ci sarà sempre come loro due che ami di un amore bambino e che ti seggono accanto.
Stasera sembra una di quelle con il fuoco lontano dalle tende, ed è li che devi stare, da solo, e la fiamma garrisce al vento come fosse bandiera e ti pare di avere capito il primo significato delle cose. Continua a leggere “Stasera sembra una di quelle”
Le parole che non trovo
Mia sorella scrive ieri. Di mia madre, di me, di noi.
Trova le parole che io non trovo per raccontare di una mamma che oggi compirebbe 85 anni.
Lo fa con le parole di un amore che solo lei è capace di restituire.
E tutto quello che scrive mi commuove e mi riguarda oltremisura.
Nutro un unico dubbio e qui lo voglio condividere con lei. Clo sono certo che il nonno fosse integro ma non sono sicuro che fosse felice. Per il resto solo: grazie. Continua a leggere “Le parole che non trovo”
Catalogo degli alberi della mia vita
La storia la fanno gli alberi.
Non lasciamo in eredità case, ma possiamo lasciare in eredità alberi.
I sogni vegetali di alcune poesie, di alcuni racconti, di alcune canzoni non sono li per caso, non sono stati trasportati li per sollecitare quell’ispirazione, per permettere quella storia. Sono li piantati, sono li con le radici immerse nel terreno. Sono li perché la natura ha voluto così oppure perché un uomo in quel luogo ha posto il seme (che poi, forse, alla fine, è la stessa cosa). Continua a leggere “Catalogo degli alberi della mia vita”
Oggetto: la mia vita
La presente per comunicare alle SS.LL. che è convocata, in data e luogo da destinarsi, una Conferenza dei Servizi le cui risultanze avranno per me effetti immediati ed irreversibili.
Hanno già garantito la loro presenza il mio cuore e la mia anima, mentre non ho ritenuto oppurtuna convocare il mio stomaco, al momento impegnato a dirimere altro contenzioso ad esso da me demandato.
Diventa a questo punto per me inderogabile sapere se voi: Papà, Nonno, ci sarete. Devo sin da adesso invitarvi a non proporre l’invio di delegati che in nessun caso possono adempiere al mandato a voi conferito e a ratificare, in conclusione, le risultanze della suddetta Conferenza. Continua a leggere “Oggetto: la mia vita”
Poroso
Il mio corpo è un filtro, è una membrana permeabile, porosa, dotata di una bocca e del senso del gusto.
In questa condizione semplificata, da sempre, amo incrociare il ciclo dell’acqua in punti improbabili del suo fluire circolare. Continua a leggere “Poroso”
Walden 2.0
Io ho una casa e si chiama Terra. E’ talmente grande che nemmeno io la conosco tutta. E’ talmente bella che mai e poi mai le mie parole basteranno a descriverla.
Ha un patio fatto di alberi, grande come tutti i boschi e le foreste messi assieme. Diversi letti sui quali dormire. Uno si trova sotto un cotogno in un lembo di terra sulle montagne di questa isola. Un altro ha un materasso di foglie e un baldacchino intrecciato con i rami dei faggi di Inghilterra. Ancora uno che assomiglia ad una culla dentro una corteccia di sughera in un bosco della mia gioventù. Continua a leggere “Walden 2.0”
La dodicesima estate
Sono nato in settembre. Non ancora in autunno, ma alla fine dell’estate. In quel tempo in cui, qualunque sia la tua età, ti aggiri per le spiagge della vita mentre tutto sembra confermarti che un’estate ancora incrollabile è nell’aria, ma già senti che da qualche parte la diga sta cedendo, senti in un angolo della tua mente o del tuo corpo uno scricchiolio, un odore di salsapariglia, il canto che fa l’autunno quando, dolcemente, si sostituisce all’estate. Continua a leggere “La dodicesima estate”