Ti vesti in fretta

Ti vesti in fretta

ché il giorno avanza.

Una piccola danza

a piedi nudi

fra il bagno e la stanza

sul legno del parquet.

Un pegno al trucco,

sorridi senza un perché,

un pensiero ai bambini

che, nel regno dei sogni,

ancora respirano

i vapori della notte.

Fuori i galli, le foglie, il mattino,

a sinistra la luna,

a destra l’aurora,

Per un attimo ancora

mi appari, bella come sei,

sullo specchio della finestra.

Poi scompari nel giorno.

Poi d’alzarsi è il mio turno.

Poesia fa rima con anatomia

Poesia fa rima con anatomia

C’è un balcone nella mia camera da letto dal quale la mattina entra la luce del sole. A volte mi sento una specie di Douglas Spaulding in cima alla sua torre nella casa dei nonni, nel mio “autunno incantato“.

Difficilmente lascio che sia la sveglia a riportarmi a galla dal sonno. Mi piace vedere come cambia la luce nella stanza, percepire i rumori della casa che ancora dorme, cominciare a fare qualche programma per il giorno.

Ma stamattina ho aperto gli occhi proprio grazie alla sveglia. Mi sono girato alla mia sinistra e ho visto subito che fra me e Veronica c’era Cesare. Continua a leggere “Poesia fa rima con anatomia”