Ti vesti in fretta
ché il giorno avanza.
Una piccola danza
fra il bagno e la stanza
sul legno del parquet.
Un pegno al trucco,
sorridi senza un perché,
un pensiero ai bambini
che, nel regno dei sogni,
ancora respirano
i vapori della notte.
Fuori i galli, le foglie, il mattino,
a sinistra la luna,
a destra l’aurora,
Per un attimo ancora
mi appari, bella come sei,
sullo specchio della finestra.
Poi scompari nel giorno.
Poi d’alzarsi è il mio turno.