“Il silenzio libera dal peso di dovere essere sempre disponibili e sul chi-va-là, fornendo un’intensa sensazione di essere al mondo. Segna un momento di alleggerimento che autorizza a fare il punto, a ritrovare la propria dimensione, un’unità interiore, a osare il passo di una decisione difficile. Elimina le preoccupazioni rendendoci nuovamente disponibili, sgombra il campo all’interno del quale l’individuo si dibatte. Chi cammina riposiziona il silenzio al centro della propria esistenza“.
Molti pensano che il senso del viaggio stia nel raggiungere la meta. Prefiggersi un obiettivo, e qualunque sia il percorso necessario per raggiungerlo, raggiungerlo purché sia.
Io non sono fra quelli.
Molti pensano invece che il viaggio stia nel percorso compiuto per raggiungere la meta. Qualunque essa sia trovano il senso nella strada compiuta per arrivare, nel percorso che nel suo dipanarsi fra ambienti e situazioni conduce ad un luogo che a quel punto risulta essere insignificante rispetto al cammino.
Oggi è una giornata buona per camminare. Una giornata buona per camminare sulle creste. Una giornata buona per la vertigine.Continua a leggere “Una giornata buona”→
Zaccheo ha quasi 10 anni. Un lasso di tempo che corrisponde al periodo migliore della mia vita. Talmente buono da non essermi accorto di avere lasciato per strada alcune cose importanti. In giro per l’isola. In giro per il mondo.
Oggi parto per recuperarne una lasciata su un passo di montagna. Sono certo che sia ancora li. Non altrettanto sicuro di riuscire a raggiungerla. Vedremo. Io comunque almeno ricordo la strada e ad accompagnarmi ho amici. Continua a leggere “Verso il Passo del Lupo”→
Camminare anche ai giorni nostri – e soprattutto ai giorni nostri – diceva Jaques Lacarrière “non è tornare ai tempi del neolitico, ma piuttosto essere profeti”.Continua a leggere “Camminare 3.0”→
Negli anni ’90 i miei amici Salvo e Anna mi regalarono il libro di David Le Breton “Il Mondo a Piedi“. E’ un libro al quale sono molto affezionato perché ha dato una struttura antropologica, sociologica e filosofica al mio amore per l’escursionismo e perché mi ha fatto scoprire i libri di Le Breton che in tanto altri campi sono stati per me fonte di ispirazione e illuminazione.
In questi giorni sono venuto in possesso di una delle sue ultime opere, pubblicata in Italia nel 2015, dal titolo “Camminare – elogio dei sentieri e della lentezza” che si pone in continuità con l’opera citata in apertura a questo post. E’ anche questo un libro molto bello che mi ha fornito tanti spunti di riflessione, buoni per questo tempo in cui mi accingo a ricominciare a camminare “seriamente”.Continua a leggere “Camminare 2.0”→
Quando Marquez voleva descriversi con un’unica frase amava dire di se stesso: “sono un uomo che si veste nel buio”.
I grandi scrittori hanno questa capacità, quella di farci un dono e commettere un furto al tempo stesso. Il dono di una frase, di uno scritto, capaci, meglio di quanto non lo saremmo noi, di raccontare noi stessi, di descriverci; e il furto che consiste nel toglierci una potenzialità (per quanto aleatoria essa sia): quella di essere noi quelli che inventeranno e scriveranno quella frase.Continua a leggere “Camminare nel buio”→