Bungle in the Jungle

Bungle in the Jungle

Trenta anni fa vissi per u certo periodo in Malesia. Ero impegnato in una specie di spedizione scientifica con un contingente di giovani, soprattutto britannici.

Ogni gruppo, impegnato nelle varie fasi della spedizione, amava molto farsi fare delle magliette particolari che in qualche modo e in maniera ironica sintetizzassero il senso di quella particolare fase. Alcune di queste magliette nel tempo sarebbero diventate veri oggetti di culto.

La maglietta per la fase di attività subacque nell’isola deserta riportava per esempio lo slogan “Share the bends with your friends” (volendo rispettare la rima in italiano potrebbe parafrasarsi in “condividi l’embolia con tutta la compagnia”). Tipico humor britannico.

Quando invece lavorammo in giungla le nostre magliette riportavano la frase “Bungle in the jungle” che oltre ad essere il titolo di una canzone dei Jethro Tull vuole anche dire “cazzeggiando nella giungla”.

Questo è il titolo che ho scelto per la poesia di oggi. Magari poi me ne pento e lo cambio. Inutile dire che se dovessi riconoscere l’origine dell’ispirazione la rintraccerei fra il Cyrano di Edmond Rostand e gli spot della Carne Montana. Continua a leggere “Bungle in the Jungle”

Per la contemplazione 27.0

Per la contemplazione 27.0

Chissà se ancora c’è quella torre per l’avvistamento degli uccelli al Lambir National Park. Quella torre alla quale abbiamo lavorato a turno per tre mesi. Io, più sfortunato, alle fondamenta, altri più vicini al cielo. Continua a leggere “Per la contemplazione 27.0”

Plasmare la parola

Plasmare la parola

La nostra mente alla fine non è così misteriosa come sembra. Soprattutto con i ricordi non funzioniamo molto diversamente da un qualunque “motore di ricerca” (che d’altra parte è a sua volta prodotto della nostra mente).

Inseriamo una parola chiave, un’immagine, un odore e un sapore (ma di questo i computer ancora non sono capaci) e recuperiamo un ricordo, più o meno vivido, più o meno reale. Continua a leggere “Plasmare la parola”