Confondere la scintilla con la benzina

Quando mi trovo al cospetto di comportamenti incomprensibili dei miei simili normalmente cerco spiegazioni in una delle pagine scritte da Primo Levi e quasi sempre trovo una spiegazione.

E se gli animali smettessero di morire?

Il post che segue è frutto di una riflessione che in più momenti e forme si è presentato negli ultimi mesi nella mia testa. Una riflessione immatura che proprio per questo ha bisogno di una fase di confronto con chi vorrà prestarsi qui e altrove. Una riflessione immatura che per forza di cose nella sua forma scritta presenterà una punteggiatura fatta più da punti interrogativi che da altro.

WilderLess

Current Biology ci restituisce in questi giorni i dati relativi ad uno studio condotto dai ricercatori dell’Università del Queensland in Australia.

Lo studio concentra la sua attenzione sulla condizioni del “Mondo Selvaggio” sul nostro pianeta. e ci dice che negli ultimi 25 anni abbiamo cancellato un decimo della natura selvaggia presente sulla Terra.  Dal 1993 a oggi sono scomparsi 3,3 milioni di chilometri quadrati, due volte l’Alaska. Un terzo di questa che gli scienziati definiscono “catastrofe” si è verificata in Amazzonia. Per un altro 14% ha contribuito l’Africa centrale. 

Ciò che l’uomo smarrisce è perduto per sempre

Sul nostro Pianeta ogni giorno, a causa delle nostre azioni e del nostro stile di vita, si estinguono alcune specie animali e vegetali.

Dico alcune perché il numero non è noto visto che neanche le specie estinte lo sono. Questo vuol dire che giornalmente “estinguiamo” specie di animali e piante che non abbiamo ancora scoperto e che non scopriremo mai. 

Australia Australia !

Non posso fare a meno di tornare al mio post di ieri sui dati restituitici da Google riguardanti le parole più digitate all’interno di questo motore di ricerca. E ci ritorno perché nel frattempo sono venuti fuori i dati riguardanti molti altri paesi. La tentazione del “confronto” è troppo forte.