Piccola canzone d’amore per la pioggia

E poi, quando te ne vai,

mi resta dentro la sensazione

di non avere trascorso con te abbastanza tempo,

mi resta dentro il rammarico

di non averti contemplata a sufficienza.

E poi, quando te ne vai,

mi affligge la paura che non tornerai più a trovarmi,

mi tormenta il rimpianto delle tue carezze

che non sono stato capace di accogliere.

E poi, quando te ne vai,

mi nutro per un po’ della tua assenza,

in questa azzurrità illusoria,

e già la sete mi assilla

e vivo nell’attesa che tu torni

a percuotere la terra che cammino,

in cui cerco ancora il tuo profumo.

Ciò che il bisogno considera

Ciò che di me le mie api non sanno,
sospese fra il bisogno e l’istinto,
è questo mio essere avvinto
al segno che la nuova stagione
mi imprime come fosse tatuaggio.
Al viaggio che alle prime ore del giorno
comincio con la ragione e la terra
per tracciare un solco profondo,
che sia insieme letto e sentiero,
sul fondo di un nuovo pensiero
per primo nato ieri con l’uomo.
Timore che la natura non basti,
premura che va oltre l’istinto,
l’urgenza di piantare dei fiori
in questo angolino di mondo
è impegno per insetti e sodali,
ché ciò che il bisogno considera
è solo l’amore profondo.

Valori non funzionali

Valori non funzionali

a qualche giorno rifletto.

Rifletto sul valore dei valori.

Alla fine questi valori di riferimento a che cosa servono? Sono veramente la nostra bussola? Sono ciò che serve a permetterci di orientarci nel nostro universo relazionale? Sono ciò che ci permette di produrre risposte per le innumerevoli domande che ci vengono poste, per gli infiniti bivi che affrontiamo nel nostro incedere quotidiano attraverso le nostre vite? Continua a leggere “Valori non funzionali”

Dipende

Dipende

Nel 1998 imperversava un brano cantato dagli Jarabe de Palo con Jovanotti. Mi piaceva quella canzone. In maniera leggera e apparentemente superficiale poneva una serie di domande e di confronti e poi con il ritornello dava sempre la stessa risposta: “dipende. Da che dipende? Da che punto guardi il mondo tutto dipende”.

Mi piaceva quella canzone e ancora adesso mi piace, soprattutto il suo ritornello.

Ieri i miei amici Sergio Di vita e Michele Nardelli, che potrei definire i due spiriti che muovono la tavola ouija della mia associazione e che fino ad adesso non sono mai riusciti ad incontrarsi fisicamente, lo hanno fatto virtualmente su facebook (misteri moderni). Michele ha messo sul suo blog una riflessione sull’emergenza che rischia di diventare sistema, io “condividendola” la ho “condivisa”, Sergio leggendola si è preoccupato che questo potesse delegittimare chi nell’emergenza fornisce, anche a costo di grandi sacrifici, un servizio importante.

Chi dei due aveva ragione? Dipende. Continua a leggere “Dipende”

Questo pianeta è il mio pianeta

Questo pianeta è il mio pianeta

Mi dispiace dirvelo ma questo pianeta è mio, non è vostro.

Vi stupite? E perché?

Avete mai trascorso una notte sotto le stelle, con la guazza che vi si condensa addosso, e il cielo che ruota su di voi raccontandovi storie di carri e cavalieri, di regine coronate e di antiche prove arabe? Vi siete poi svegliati all’alba all’improvviso, con gli uccelli che cominciavano a cantare tutti assieme, come a volere fare uno scherzo a quel povero essere umano rattrappito nel suo sacco a pelo, come a volere salutare il sole mai stanco di baciare la terra? Continua a leggere “Questo pianeta è il mio pianeta”

Mi desti la mano

Mi desti la mano

Ogni tanto recupero una delle poesie del mio archivio “pre blog”, pre “vita nuova”.

Una storia d’amore di un tempo passato. Una di quelle infelici, come mi piacevano nel “tempo in cui avevo tempo da perdere”.

La persona amata distante, poi un sogno che la fa presente in quello spazio esiguo fra il sonno e la veglia. E quindi i versi che seguono. Continua a leggere “Mi desti la mano”