Il ghiacciaio scende verso valle. Sembra immobile ma in realtà si muove molto lentamente ma inesorabilmente. Corrode le pareti del proprio letto, ne corrode il fondo. Conduce con se rocce che ha strappato ai monti dai quali proviene, le stritola, le ingloba nel ghiccio, poi le sputa nuovamente fuori. Alcune le lascia rotolare ai bordi e le abbandona, altre le trasporta con se fino alla fine del suo percorso e le lascia solo quando si sarà ritirato.
Oggi il corteo si muoveva come fosse quel ghiacciaio, lento ed inesorabile. Era ghiacciaio in marcia per tutti i ghiacciai del mondo e al suo passaggio levigava i bordi molli di questa città, li erodeva portando con se tutte le scorie accumulatesi in anni di colpevole silenzio. Continua a leggere “Massi erratici”