Nel mio giardino crescono
peschi casuali.
Sono semi giunti lì
sono figli di spuntini
consumati di fronte l’estate.
Per favore non li tagliate.
Sono il ricordo vivente
di ore passate
a giocare sul prato,
di una stagione che già
non sente più quelle grida,
quelle risate,
di giornate che scolorano
nel ricordo e nel tempo.