Qualcuno ha posto
dentro di me la gioia
in una stanzetta
nel retrobottega del cuore.
È una gioia timida,
non si azzarda
a venir fuori da sola.
Devo andare ogni volta da lei
e prenderla per mano
e dirle, senza spaventarla,
“la prego, non faccia complimenti,
venga fuori
da quell’anfratto buio,
si affacci dalle finestre dei miei occhi,
porti a spasso, per un po’,
le mie parole”.