Era una giornata qualunque
e dunque unica.
La tunica della sera
e intabarrava il giorno
e intorno si sentiva
un’aria nuova
che allo scirocco
sbarrava la strada.
Noi eravamo lì,
immersi in quell’acqua
figlia del cuore della terra.
Noi eravamo lì,
immemori di tutto,
della guerra del giorno,
del lutto della notte,
delle lotte immemori
in quell’acqua immersi.
Versi allora
mi afferrarono alla gola,
e un volo di passeri
alla stagione incongruenti
li condusse
sul confine della memoria.
Noi seri, muti,
contenti senza domande,
una storia a scrivere
e minuti di vita ricolmi.