Mi urge scrivere una poesia
che del tempo vecchio sancisca la fine.
Nulla di allora terrò più da conto.
in cui il corpo si rifiuta di agire,
dimenticare le spire
nelle quali la vita si tedia.
Mai più una sedia,
soltanto roccia polita
ed erba nuova sulle quali poggiare
le spoglie e l’anima.
Mai più un letto,
ma per dormire foglie tante
raccolte in una conca e muschio
che profuma d’incenso.
Mai più una strada,
ma sentieri che si aprono
su un orizzonte immenso
diretti sempre al levante.
Non ho più voglia
di sedie, letti e strade,
ho adesso nuove mete,
ho intenzioni segrete.
Non ricordare più le cose passate,
non pensare più alle cose antiche.
Ecco faccio una cosa nuova,
proprio ora germoglia,
non ve ne accorgete?
Una spinta alla vita che va verso il futuro…?
Che bella!
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Grazie cara
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