Da tempo ormai
giungo al confine dell’alba
smarrito e confuso.
Nulla so delle ore
del mattino che viene,
nulla dei rintocchi
che mi ricondurranno alla sera.
Sarà per via degli occhi,
sarà a causa del cuore,
non mi ritrovo più come prima
e un’angoscia sottile covo
prima di offrirmi
inerme al travaglio.
Su quello spiraglio di luce,
su quello iato,
stretto fra ieri e oggi,
la tua parola
mi attende ogni giorno,
e con essa mi ridai fiato,
e alla gioia, spietato, mi costringi.
Per un poco allora
si attenua il dolore,
per un poco
dimentico la mia età,
per un poco con te rido Signore
ché sei più alto
di ogni mia sommità,
più interiore
della mia stessa intimità