Quanta acqua scorre quest’anno
e quanta l’anno scorso,
un sorso alla sorgente
che sgorga dalla roccia,
la goccia e la cascata,
una volpe mai avvistata di giorno,
cinque serpenti, non uno di meno,
e il grido del gheppio
sigillo al suo nido.
Non una parola sulla morte,
sulla coorte di demoni
che per un anno intero
ha reso oscuro il cammino,
sul muro davanti al quale
per giornate intere
abbiamo mortificato lo sguardo.
E il cardo, il fiore della ginestra,
la finestra sul mezzogiorno,
le spighe, per fortuna,
il ritorno.