Una cosa è partire
ed un’altra è arrivare.
Devi assumerti l’onere
delle strade deserte,
devi correre il rischio
delle ingiurie del mare.
Delle ire del tempo,
di meteore e lampi,
e di soli cocenti
che calcinano i campi.
Devi mettere in conto
solitudine e stenti,
senza un solo criterio
farti preda dei venti.
Porre il tuo desiderio
oltre il metro del saggio,
disconoscer la meta
a vantaggio del viaggio.
Ed infine, dimentico
del perché sei partito,
da quel mondo selvaggio
accettare l’invito.
Questa tua poesia fa cortocircuito con questa canzone di Fabi…”Lontano da me”
A volte basta un’autostrada avere un pieno di benzina
Vedere un angelo di schiena
E un traghetto che è in partenza per un’isola siciliana
Si parte per dimenticare o per cercare un lungomare
Per avere un’altra vita per e per poter ricominciare
Io sto bene quando sto lontano da me
Io sto bene quando sto lontano da me
Io sto bene quando sto lontano da me
Lontano da me
Lontano da me
Dove nessuno sa chi sono e dove niente mi riguarda
Dove l’ignoto ha il suo profumo
Io vado incontro al mio destino seduto accanto a un finestrino
E con in tasca un passaporto e all’orizzonte un nuovo viaggio
Con quella libertà speciale che ha solo l’uomo di passaggio
Io sto bene quando sto lontano da me
Io sto bene quando sto lontano da me
Io sto bene quando sto lontano da me
Lontano da me
In un caffè di Provenza intravidi una strada
E in un mercato in Turchia mi accorsi che era la mia
Perché alla giusta distanza la vista migliora
Allontanarsi è conoscersi
Io sto bene quando sto lontano da me
Io sto bene quando sto lontano da me
Io sto bene quando sto lontano da me
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Molto bella…grazie Mari
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