Riconosco un giardino vero
non dalle splendide fioriture
né dalle aiuole ben disegnate.
Lo riconosco per via delle api
ricoperte di polline
il cui volo ne interseca le ragioni.
Lo riconosco per le vorticose farfalle
che dal nulla giungono
per tornare, dopo fulmineo stupore,
al nulla.
Lo riconosco dalle foglie
di rubino e topazio
che d’autunno ingemmano il prato.
Come nel mio giardino nel quale lascio crescere le varie erbe infestanti fino alla fioritura, così i bombi, le api e le farfalle trovano nutrimento. E vengono anche i cardellini a posarsi sulle erbe più forti per beccarne i semi. Una gioia per gli occhi. Ora sono fioriti ancora i cardi.
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Cara Neda ero certo che tu fossi la custode di un giardino vero…
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Dopo la morte di mio marito, non ho potuto più curarlo come avrei dovuto e mi sono divertita a osservare il lavoro della natura e i suoi effetti. Si può apprendere molto da ciò e sono ritornata anche alla mia infanzia, quando vivevo nella fattoria del nonno e me ne andavo scalza a scoprire il mio piccolo mondo.
Un abbraccio a tutti voi.
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Un abbraccio a te cara Neda
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Una poesia nella poesia.
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come sempre gentile con me…
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