A mettere un decimo di grado
fra noi e lo zero assoluto,
a strappare un minuto
a questa eternità che odora di nulla.
A riempire la culla
di disperate speranze
e le stanze
di impaurite risate
per scacciare l’inverno.
E girare sul perno di promesse
che devi mantenere
ché una messe di bisogni
non ti travolga.
E frammenti di gioia
a comporre il mosaico
che hai incollato sul soffitto
della camera da letto.
E uno sguardo retto,
una carezza senza un perché,
un gradino a salire
e ancora un altro.
Vestire abiti puliti,
avere sempre pronta
qualche cosa da cantare,
raccontare una storia.