In questi quattordici anni non c’è stato un giorno in cui io non abbia
festeggiato il tuo compleanno.
Non ci credi?
Lo sanno le stelle cadenti che ho allineato per te,
una ad una, sulla spalletta del ponte.
E lo sa la fonte più in basso
che acqua gentile per te mi ha donato.
E se ancora non mi credi
Chiedi al fiume, mio adorato, che per primo
seppe della tua nascita
e con me gioì fra vortici e correnti.
Chiedi ai sapienti alberi che ci fanno la cortesia
di abitare il nostro giardino.
Al leccio chiedi
che fu bambino un po’ prima di te
e ti vide crescere nella casa della città.
A testimoniare la mia indiscreta presenza
in ogni momento dello svolgersi della tua età
chiamo in correità ognuno di questi amici
per i quali, come per me e la mamma, tu sei il vanto.
Potranno dire di sicuro che la mia è colpa lieve,
Quella di un padre che ti ha amato tanto.
Ma che meraviglia!
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grazie!
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