Per quando non varrà più la pena riparare la macchina

e avrà intrapreso la china discendente

anche la mente oltre al corpo,

spero che potente nasca in noi il bisogno di ritrovarci.

 

Uguale allora rivivremo il sogno dell’attendamento,

uguale, per un momento, sentiremo crepitare il fuoco del campo,

uguale, per una volta ancora, il lampo dei nostri occhi

mentre eleviamo al Signore un canto limpido ed accorato.

 

Tanto basterà a condurci uniti sulla soglia della casa del silenzio:

ancora una foglia da portare in dono,

poco companatico nella bisaccia,

la borraccia piena

e il perdono come unico viatico.

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