Utilizzo questo post geniale in copertina, che titolerei “le origini di un rito” per dire la mia (e ce ne ho messo di tempo) sulla brexit. Anche questo mio post ha un titolo: “il gioco degli e se”. Allora cominciamo.
E se la Gran Bretagna (o chi per lei), che conosce se stessa meglio di chiunque altro, avesse deciso di mettere in piedi tutta questa cosa (al netto di alcune considerazione economiche) per rinsaldare il legami nazionali? E se, viste le spinte centrifughe di Scozia ed Irlanda, qualcuno avesse pensato di sfruttare al meglio le doti di unità e solidarietà di un popolo che da sempre si esprimono al meglio nel momento in cui i britannici (che sempre isola sono) individuano con chiarezza al di fuori dalle proprie coste un nemico? E se questa volta non avessero trovato di meglio come nemico che l’Unione Europea e volessero farla passare come il nemico da combattere perché vuole “affamarci e renderci schiavi” di un sistema e di una cultura che non ci appartiene?
A questo punto il gioco degli “e se” non finisce ma cambia solo soggetto.
E se l’Unione Europea per una volta avesse deciso di assumersi con consapevolezza e dignità il ruolo di federazione se non proprio matura almeno maturanda e avesse deciso, sorniona e paziente, di far fare una gran figura del pero alla Gran Bretagna? E se questa volta l’Unione Europea potesse permettersi di giocare in difesa (cosa che ha quasi sempre fatto ma senza poterselo permettere) e lasciare che questa volta fossero gli attacchi britannici a spuntarsi sulle coste (guarda un po’) della Bretagna? E se questa volta fosse l’Unione Europea a mostrare finalmente ai danni di qualcun altro che il re è nudo…anzi in questo caso la regina (bi bi bi bi…che impressione!!!)?

E se io ancora non ho una idea sull’europa in generale’ Anzi ce l’ho ed è meglio che non la esprimo.
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