E adesso tutti zitti, silenzio tutti.
Perchè possiamo parlare a lungo prima, possiamo dissertare sul rischio che prima o poi il fiume esondi. Possiamo impantanarci in lunghe ed inutili discussioni sul rischio idrogeologico, su fiumi che dovremmo cementificare ed altri che dovremmo rinaturalizzare. Prima possiamo dire tante cose, questo ed altro, ma appena il fiume straripa, appena il fiume esonda, appena spezza la diga, stravolge il greto e impetuoso ed incontenibile scende a valle, allora, se non siamo fiume, se non siamo parte della corrente, possiamo solo stare zitti, possiamo solo in silenzio ritirarci sull’argine e guardarlo, tremebondi, passare.
Possiamo parlare del ghiacciaio, possiamo chiederci quando collasserà, quando improvvisamente il suo equilibrio precario verrà meno ed una massa implacabile di ghiaccio e detriti precipiterà a valle travolgendo tutto al suo passaggio.Possiamo a lungo discutere circa la possibilità di mettere in campo una tecnologia che mitighi il rischio, possiamo mettere su di esso teli catarifrangenti affinché il sole non continui a scioglierlo.
Prima possiamo dire tante cose ma quando poi il ghiacciaio con un boata inimmaginabile strappa d’un sol colpo le sue millenarie catene e si avventa verso la valle come fosse meteora terrestre, come incontenibile e preistorica valanga, allora, chi non è ghiaccio, può solo ritirarsi un un punto alto e lontano e guardare in silenzio il mostro che senza pietà traccia una ruga sul volto del Pianeta.
Oggi ho visto passare il fiume, ho visto precipitare a valle il ghiacciaio.
E adesso tutti zitti. Silenzio tutti.
Il ghiaccio andava preservato prima…il fiume andava arginato prima…ora il silenzio è un modo per riflettere. Ma di concreto che ci sarà’
"Mi piace""Mi piace"
Per forza qualche cosa perché adesso l’agenda la fissa il Pianeta…
"Mi piace"Piace a 1 persona
Già!
"Mi piace""Mi piace"