Magari pensate che anche in questo caso il nostro Ministro degli interni abbia fatto pressioni, magari una telefonata, per far si che il presunto omicida venisse trattato come è stato trattato. Vi sbagliate.
Magari pensate che il nostro ministro degli interni in realtà tutto quello che doveva fare, affinchè qualche zelante rappresentante delle forze dell’ordine trattasse così il presunto omicida, lo aveva già fatto nei mesi passati nelle sedi istituzionali e ancora di più in quelle non istituzionali parlando alla pancia e non al cervello di certe istituzioni nelle quali purtroppo si annidano i “carnefici volonterosi”. Avete ragione.
Magari pensate che lo zelante rappresentante delle forze dell’ordine ha fatto bene a trattare il presunto omicida in quella maniera “che la vittima è un’altra e non lui” e che questo “è pure americano…gli stessi che anni fa hanno ucciso dei nostri connazionali sul Cermis e nessuno ha ancora pagato”. Vi sbagliate.
O magari pensate che di chi c’è dietro quella benda, con le mani strette da quelle manete, non ve ne frega molto ma volete solo essere certi che domani in quelle condizioni, in una caserma dei carabinieri, facendo a pezzi la nostra costituzione, non ci sia vostro figlio o vostro nipote. In questo caso avete ragione.
E se io oggi dovessi dare un titolo a quella fotografia, a quell’incubo che sembra essere organizzato alla perfezione da un raffinatissimo regista dei film dell’orrore, che tiene insieme la negazione dei diritti più elementari con le immagini sulla parete di chi per l’affermazione di quei diritti ha dato la vita, il titolo che darei è: “L’Argentina è vicina: prove tecniche di trasmissione”.
Prego Dio di starmi sbagliando.
Di quell’americano mi frega poco, quello di cui mi frega è che la costituzione italiana e i diritti umani sono stati calpestati senza dignità, ci si autodefinisce paesi sviluppati e invece queste cose dovremmo essercele lasciate alle spalle da tempo… le foto appese al muro dietro fanno a pugni con questa scena ridicola… per giunta verrà usato durante il processo per difendere questa stessa persona che ha ucciso un uomo, praticamente gli è stato fornito un appiglio che potrebbe quasi scagionarlo… mah in che paese viviamo
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condivido completamente il tuo commento…
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qui si parla di un’intera generazione che ha la responsabilità di generare mostri, qui non è più questione della responsabilità dei Social o della scuola o di cosa altro diavolo non so. Hanno fallito i nostri genitori, stiamo fallendo noi, ancora più rovinosamente. E’ amaro, ma forse ci meritiamo di andare a sbattere, forse è l’unico modo per arrestare quest’involuzione folle, rabbiosa, irragionevole.
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